Le ZES sbarcano finalmente in Italia, il Mezzogiorno si prepara alla svolta
ZES, DI COSA PARLIAMO?
Già presenti in diverse parti del mondo, le ZES, Zone Economiche Speciali, sbarcano finalmente anche in Italia.
Di cosa si tratta? Le ZES sono aree geografiche selezionate nelle quali sono previsti strumenti e agevolazioni destinati agli stakeholders economici che vi operano.
Questa misura è parte integrante del Decreto Sud del 2017, nel quale sono presenti anche i requisiti che queste zone devono avere per essere ZES e per beneficiare di tutte le agevolazioni previste. Nello specifico: “Per ZES si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Per l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES possono beneficiare di speciali condizioni, in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa”.
In realtà i requisiti e le modalità per richiedere ed attuare una ZES nel nostro Paese sono ben più approfonditi rispetto all’estratto proposto in questo articolo; ma il nostro obiettivo è quello di andare ad analizzare i reali vantaggi presentati da questa misura.
Per farla breve, le aziende nuove e quelle già operative insediate nella ZES, che inizieranno o incrementeranno attività economiche imprenditoriali nella ZES beneficeranno innanzitutto di:
- procedure amministrative semplificate;
- accesso alle infrastrutture esistenti e previste nel Piano di sviluppo strategico della ZES.
le agevolazioni ed i benefici concessi agli operatori economici della ZES sono soggette però a due principali condizioni di realizzazione:
- le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;
- le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.
Tutte le opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale
LINEE GUIDA
Le priorità principali sono la valorizzazione delle eccellenze italiane nel settore scientifico e dell’innovazione accompagnate dalla crescita esponenziale delle piccole e medie imprese, con una apertura al processo di globalizzazione, grazie al Piano Straordinario per il Made in Italy, che ha l’obiettivo di assicurare una continuità della strategia di internazionalizzazione delle imprese, e al Piano “Vivere all’Italiana”, con lo scopo di integrare la dimensione economico-commerciale con la proiezione della cultura italiana all’estero.
Cina, Stati Uniti, Giappone, Canada, Russia e India sono le nazioni verso le quali sono stati adottati dei veri e propri piani industriali che vanno a sostenere l’export e l’internazionalizzazione; mentre per l’attività di supporto sia a livello finanziario che assicurativo sono stati presi in considerazione mercati prioritari quali il Qatar e l’Azerbaijan.
Made in Italy come priorità assoluta per la crescita dell'Export come settore trainante dell'economia italiana.
EXPORT NEL MIRINO
Alcuni sviluppi sociali e demografici rendono di fatto appetibili per le aziende italiane dei mercati sino ad oggi solo marginalmente destinatari delle nostre esportazioni, con aperture di nuovi scenari e con la possibilità concreta e reale di recuperare in maniera importante le aree in via di spopolamento attraverso forme innovative di internazionalizzazione dei territori.
Il Piano Industriale 2019-2021, approvato il 5 dicembre 2018, ha previsto la mobilitazione di 83 miliardi di euro per la crescita delle imprese, di cui oltre la metà per il sostegno all’export, fissandosi l’obiettivo di triplicare il numero di beneficiari verso la Cina grazie all’emissione dei Panda Bond; da parte proprio della Cina, l’interesse per le ZES del Mezzogiorno Italiano riguarda soprattutto la possibilità di contribuire al potenziamento del ruolo di piattaforme logistiche legate, appunto alla Via della Seta. Un fattore di primaria importanza, quest’ultimo, per lo sviluppo delle regioni oggetto di ZES.
GLI OBIETTIVI
L’obiettivo principale è dunque quello di attrarre le aziende provenienti da ogni parte del mondo nel territorio italiano e nelle regioni ZES, modus operandi alla base dei road show (presentazione ufficiale di una società che sta per essere quotata al mercato azionario) organizzati da Banca Intesa Sanpaolo, per presentare il “progetto Zes” prima a Dubai e poi in Cina.
Proprio Intesa Sanpaolo ha sostenuto sia economicamente, sia con azioni e piani mirati nel tempo, il progetto e programma ZES sin dalla sua nascita nel 2017.
Dopotutto, come spiegato, le potenzialità sono enormi sotto una miriade di punti di vista: secondo le stime infatti, le Zone Economiche Speciali potranno generare un incremento dell’export di circa il 40% e, attraverso gli investimenti pubblici, si avrà un effetto moltiplicatore su una scala 3:1 dei capitali a beneficio dei sistemi portuali e di interscambio che si diramano dal Mediterraneo; sulle tracce di Intesa Sanpaolo si è mossa anche Unicredit che si sta preparando a sostenere, a partire da quest’anno, un road show per gli investitori austriaci, atto a presentare le opportunità che questo progetto rappresenta per l’internazionalizzazione dei territori.
Aziende, territori, banche ed istituzioni nazionali ed internazionali coinvolte dunque a pieno in un progetto destinato a dare una potentissima spinta al Mezzogiorno, protagonista con tutta probabilità nei prossimi anni di una crescita esponenziale senza precedenti.