Potenzialità commerciali limitate dalla burocrazia: task force delle aziende del Porto di Ortona
I ritardi nei lavori di completamento del porto di Ortona tarpano le ali alle potenzialità ed alla vocazione commerciale di uno degli scali strategicamente più importanti del centro Italia; un’area portuale capace di battersi a spada tratta e di vincere anche l’emergenza economica portata dalla pandemia, portando risultati con il segno “+” in controtendenza con la quasi totalità dei porti italiani, come ti abbiamo spiegato qui.
Flussi portuali in continua crescita che vanno in contrasto con l’incapacità di completamento di lavori infrastrutturali essenziali per garantire la continuità in termini di sviluppo del porto di Ortona.
Le aziende chiedono che il completamento del porto, e lo fanno ponendosi al centro dell’agenda setting mediatica attraverso un comunicato unanime con lo scopo di sollecitare la Regione Abruzzo e le istituzioni tutte a mettere i lavori in oggetto in cima ai progetti di sviluppo dell’economia regionale.
Un comunicato di grande importanza per l'economia abruzzese
“Il mancato completamento del porto sta causando danni enormi”
“La mancanza del dragaggio del Porto e la piena funzionalità delle Banchine NORD e RIVA rendono inadeguato il porto alla sua piena vocazione commerciale.
Il naviglio sta diventando sempre più grande, i flussi portuali in continua crescita rendono urgente il completamento delle infrastrutture non potendo accogliere contemporaneamente due navi di grandi dimensioni, causando al sistema produttivo danni economici per le attese in rada.
La nave SFL Medway (180 mt ton pescaggio con cargo di ton 10.000 mt 6,80 – a pieno carico circa 27.000) arriva nei pressi del porto in concomitanza di un’altra nave di grandi dimensioni con priorità all’approdo su Banchina Nord Nuova in quanto giunta prima.
La stessa si vede costretta ad attendere 6 giorni in rada porto attendendo il completamento delle operazioni in corso per poi poter ormeggiare.
Tale attesa determinerà un aggravio di costi stimati di oltre 100 mila euro per la ditta destinataria della merce.
È logico pensare che il rischio di tali frequenti ritardi porti la scelta di altri scali da parte di clienti e armatori. L’inadeguatezza dei fondali e la scarsa disponibilità di banchine utilizzabili da navi di dimensioni sempre maggiori sono limiti che solo l’impegno della governance e della politica regionale può aiutare a risolvere e superare.
Alla luce di tutto ciò richiediamo a gran voce l’immediata cantierizzazione del dragaggio alla banchina nord nuova ma anche la possibilità di palancare e dragare a mt 8,50 la banchina di riva consentendo l’utilizzo efficiente di circa 1 km di banchine. Tali interventi, che in altri porti sono di natura manutentiva, per il nostro scalo sono divenuti condizione essenziale di sopravvivenza per uno scalo che ha dimostrato capacità operative eccezionali ai fini dei traffici anche in periodo pandemico. Nel primo quadrimestre 2021, nel porto di Ortona sono state movimentate 351.791 tonnellate di merci, in crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono in crescita anche le toccate navi: da gennaio ad aprile 2021 sono state 144 (+18%) di cui 49 quelle delle porta rinfuse secche, pari al +22% rispetto al 2020″.
Zes importante, ma è indispensabile adeguare le infrastrutture
“Il porto di Ortona deve essere centrale nei progetti di sviluppo regionale”
“Sicuramente i temi della trasversalità e della Zes sono importanti ma senza un porto con un pescaggio e banchine adeguate sono progetti che non hanno senso e rischiano solo di sviare l’attenzione su quello che è di vitale importanza per il sistema della portualità e per la logistica regionale tutta.
Occorre riportare al centro del progetto di sviluppo regionale il completamento del porto che, per progetti legati all’agroalimentare, alla logistica militare, per vocazione commerciale e settore energetico (per il costiero Eni), rappresenta un asset strategico per lo sviluppo della Regione Abruzzo e per l’economia del Centro Italia. Questo costituendo una “Task force” tra gli Enti competenti (ADSP-REGIONE-COMUNE- ECC) per programmare, con tempi certi, l’esecuzione delle opere”.
Le imprese
NERVEGNA srl
FIORE srl
FRATINO srl
BUONEFRA srl
ECOTEC srl
SETRA srl
MARITER srl
RANALLI srl
DI SIPIO srl
SERVIMAR srl