La crisi sul Mar Rosso si abbatte sull’Italia: tanti i settori coinvolti dall’emergenza
Con il passare delle settimane la crisi sul Mar Rosso diventa sempre più importante, e gli effetti sull’Italia e sul Made in Italy iniziano a farsi sentire in maniera pesante: seppur ancora distanti dai numeri devastanti della pandemia, infatti. la crisi sul Mar Rosso inizia ad incidere sull’import-export italiano in maniera dirompente.
Non è solo l’export verso Asia e Oceania dall’Italia ad essere coinvolto: ad andare in crisi è anche la produzione industriale, oggetto della scarsità di materie prime e componenti di base che dovrebbero arrivare in Italia transitando a bordo di navi passando proprio dal Canale di Suez.
Ritardi e costi quasi triplicati: quali rischi dal Mar Rosso?
Secondo la stima di Banca d’Italia, il peso specifico del Mar Rosso sull’Italia si riassume in un 16% delle importazioni italiane di beni in valore: un numero che coinvolge diversi settori produttivi tra cui l’industria del fashion, l’agroalimentare e il legno-arredamento.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, la filiera italiana del fashion “dipende” da Giappone, India e Cina per fibre, tessuti e componenti come zip; i forti ritardi – che vanno attualmente da 2 settimane a 1 mese – stanno compromettendo seriamente la catena produttiva.
Non sono solo i ritardi, tuttavia, a creare problemi: rispetto a inizio anno, spedire un container da Genova, Napoli o Trieste verso la Cina, prevede un costo maggiorato del 231%; numeri devastanti che, se aggiunti all’aumento dei costi dei carburanti e alla ricerca di mezzi più veloci per non paralizzare la filiera, rischiano di ripercuotersi in maniera inesorabile sul consumatore finale.
Diverse filiere produttive a rischio nel medio-lungo termine
Come anticipato, però, questa situazione abbraccia non solo la moda, ma anche l’agroalimentare – qui in entrata si registrano difficoltà nell’approvvigionamento di prodotti e di mezzi tecnici per l’agricoltura, come i fertilizzanti, oltre al danno provocato nel rallentamento nell’export di prodotti agroalimentari italiani verso l’estero e in particolare l’Asia e l’Oceania – e il legno arredo – per questo settore, nei primi dieci mesi del 2023, le importazioni giunte in Italia passando per il canale di Suez hanno raggiunto un valore di circa 1,9 miliardi di euro, il 19% dell’import complessivo, mentre per l’export parliamo del 15%, ben 2,5 miliardi.
Facendo un discorso complessivo, il costo della crisi sul Mar Rosso per l’Italia è davvero salato: circa 95 milioni di euro al giorno. Un costo che, in maniera implicita, potrebbe influire sull’inflazione: un dato, questo, ancora sottovalutato dai mercati, almeno per il momento.
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