5 porti pugliesi scaldano i motori: 750 milioni di euro in arrivo
E’ stato ammesso il finanziamento di fondi per un totale di 750 milioni di euro richiesto dall’AdSP del Mare Adriatico Meridionale. Risorse molto cospicue che saranno destinate allo sviluppo di una serie di progetti legati ai 5 porti pugliesi di Bari, Brindisi, Monopoli, Manfredonia e Barletta. Nell’insieme, questa manovra. consentirà al meridione ed alla regione Puglia in particolare, una serie di lavori estremamente significativi sotto il punto di vista strategico per il presente e per il futuro.
Interventi mirati ad una crescita che funga da traino per tutta l'economia pugliese
I progetti vanno a toccare diffusamente tutti e 5 gli scali, con i fari puntati in particolar modo su Bari e Brindisi: si parte dalla realizzazione del cold-ironing su entrambi gli scali. Sempre a Bari verrà realizzata la strada camionale di collegamento fra lo scalo e l’autostrada A14 ed ancora il terminal passeggeri sulla banchina 10. Sono molteplici, come detto, anche gli investimenti sul porto brindisino, dove verranno realizzati un pontile a briccole con potenziamento ormeggi navi ro-ro, la vasca di accumulo e la vasca di colmata a Costa Morena, il completamento degli accosti di S. Apollinare, banchinamenti e completamenti area Zona Franca Capobianco ed escavo complessivo del porto, completamento della ristrutturazione dell’ex Stazione Marittima. Strutture di accoglienza dei passeggeri, interventi sui fondali ed interventi sui moli sono invece previsti tra Barletta, Manfredonia e Monopoli a conferma, come dichiarato dallo stesso ente, di una spaziatura di interventi con approvvigionamento da diverse fonti di finanziamento, dal Recovery Plan ai decreti ministeriali e del Mit passando per fondi interregionali.
L'Adriatico meridionale è in subbuglio, ma in Abruzzo il mare è piatto
Alla luce di questa ingente mole di lavori che vede coinvolti i porti pugliesi viene spontaneo chiedersi come sia possibile che l’Abruzzo resti fermo al palo: sì, la nostra regione in tal senso vive una fase di stallo che va avanti ormai da un periodo davvero troppo lungo. Basti pensare che nel solo porto di Ortona, per analizzare un caso che tocchiamo quotidianamente con mano, la burocrazia pare essere un ostacolo insormontabile per la realizzazione dell’opera di dragaggio sullo scalo e per la costruzione della rotatoria di collegamento tra la A14 ed il porto: due opere apparentemente di lieve portata, ma estremamente esplicative della situazione che si vive ormai da anni nella nostra regione. E’ necessario un repentino cambio di marcia per consentire al nostro settore di poter essere ancor più un traino fondamentale per l’economia regionale; si prenda esempio da chi, in maniera virtuosa, crea vantaggio competitivo attraverso le infrastrutture a poche centinaia di chilometri di distanza.