Zeno D’Agostino nuovo presidente di Espo
È notizia di qualche giorno fa quella della nomina di Zeno D’Agostino a capo di Espo, l’European Sea Ports Organisation: il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Orientale è stato eletto all’unanimità dai 23 Paesi presenti per succedere alla finlandese Annaleena Mäkilä con l’affiancamento diretto di due vicepresidenti, Daan Schalck, manager belga, a capo del North Sea Port (l’ente che unisce i porti di Ghent e Zeeland), e da Ansis Zeltiņš, manager lettone, ai vertici del porto di Riga.
Una nomina prestigiosa per un ente, l’Espo, che rappresenta un organismo di coesione e cooperazione dei porti dell’Unione Europea verso un obiettivo di crescita comune e di sviluppo da attuare nel tempo attraverso il dialogo con tutti gli stakeholders del settore provenienti da ogni parte del mondo.
Una grande opportunità per l'Italia
Una rappresentanza così importante all’interno del sistema portuale europeo rappresenta una grande occasione per l’Italia: sono passati infatti 18 anni dall’ultima nomina di un presidente italiano all’Espo; 18 anni in cui il sistema portuale italiano ha continuato a crescere e in cui la posizione strategica dell’Italia all’interno del Meditteraneo si è incrementata di giorno in giorno.
Proprio per questo, le opportunità che scaturiranno da questa nomina per l’Italia saranno l’occasione per sviluppare un sistema portuale già oggi risorsa di straordinaria importanza per il nostro Paese.
Un'agenda chiara, innovativa e rivolta al futuro
Ma su cosa verterà il programma del presidente D’Agostino per lo sviluppo dei porti europei?
Le linee guida sono piuttosto chiare e abbracceranno temi fondamentali come la transizione energetica, il cambio di governance necessario per i porti di domani, la gestione delle risorse umane e del conflitto sociale e, ovviamente, gli investimenti sulla digitalizzazione.
Proprio l’innovazione rappresenta uno dei capisaldi fondamentali per il futuro dei porti: innovazione accompagnata da una creazione di consapevolezza sull’importanza del settore portuale nelle persone; una mission da realizzare attraverso una comunicazione strategica che non si basi solo sugli operatori di settore, ma che riesca a raggiungere il grande pubblico per aggredire e vincere in maniera collettiva le sfide dei porti d’Europa per il presente e per il futuro.
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