Il settore navale procede verso la decarbonizzazione
Come abbiamo già visto nei mesi scorsi, il percorso di decarbonizzazione del settore navale procede attraverso diverse tipologie di soluzioni, analizzando passo dopo passo l’attività più sostenibile per un settore, quello della logistica, che in questi anni difficili si è caratterizzato come vero e proprio traino sia in Italia, sia in Europa.
Il trasporto, che sia su terra, marittimo o via aerea, incide per il 28,2% sulle emissioni europee di gas serra: un impatto devastante che deve inevitabilmente sfociare in soluzioni concrete e a stretto giro: alternative reali che in molti stanno già portando avanti.
Il metanolo sembrerebbe essere tra queste, vediamo insieme di cosa si tratta…
Metanolo e navi dual-fuel: di cosa si tratta?
Il metanolo fa parte della cosiddetta famiglia dei carburanti sintetici, particolarmente idonei al percorso di decarbonizzazione marittimo e aereo.
Parliamo in sostanza di un alcool ricavabile dalle biomasse, dai rifiuti non riciclabili meccanicamente – estraendo carbonio e idrogeno tramite riciclo chimico – e anche dalle emissioni di CO2 prodotte proprio dall’uomo.
La tendenza di diverse compagnie navali è proprio quella di sposare l’ipotesi del metanolo come reale alternativa ai carburanti tradizionali: la diffusione di navi dual-fuel, alimentate sia a diesel, sia tramite il cosiddetto e-metanolo verde, o bio-metanolo, procede in maniera spedita e rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito portuale e della logistica legata al mare.
Il metanolo verde rappresenta l'innovazione green del decennio
La convinzione che il metanolo verde possa essere uno dei più promettenti combustibili marittimi alternativi, con il potenziale per contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nel settore portuale, è ormai al centro dei programmi di diversi fra i più importanti operatori di settore.
Tra questi spicca Maersk, compagnia danese che da tempo procede con importanti ordini di navi alimentate a metanolo verde: una conferma importante per una tendenza che potrebbe caratterizzare il futuro del trasporto marittimo mondiale, dando anche un’accelerata al processo di decarbonizzazione totale che dovrebbe essere raggiunto, quantomeno in Europa, nel 2050.
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