Un’opera importante per il futuro del trasporto marittimo
Il Canale di Suez verrà allargato: i lavori – che hanno avuto inizio a luglio 2021 – verranno ultimati il prossimo anno.
Il 2023 può rappresentare dunque una svolta per il mondo della logistica e del trasporto merci sul mare, una svolta positiva, che ridurrà notevolmente problematiche e ripresentarsi di episodi come quello della nave porta-container Ever Given, arenatasi proprio nell’area del canale paralizzando, di fatto, il commercio del mondo intero.
Un’opera di allargamento di straordinaria importanza, un’azione che andava probabilmente effettuata prima e che avrebbe contribuito – almeno in parte – a combattere l’emergenza di prodotti e materie prime che attanaglia ormai da mesi tutto il mondo.
Il mondo a corto di ossigeno
La pandemia, il cambiamento di certe abitudini di vita, l’innalzamento costante e sproporzionato della domanda a fronte dell’offerta insufficiente, ha messo letteralmente in ginocchio tutto il mondo. Il lockdown ha di fatto immobilizzato per mesi la catena di produzione e di distribuzione, alimentando un’insoddisfazione totale delle richieste e un rincaro dei costi che non ha eguali nella storia italiana. In sostanza la Terra è a corto di tutto, dal rame alla carta, dall’alluminio all’acciaio. Una situazione raggelante e senza precedenti, alimentata proprio anche dall’emergenza sul Canale di Suez avvenuta nei mesi scorsi. Una nave bloccata per sei giorni nel Canale ha provocato una catastrofe dal punto di vista distributivo, una sorta di “secondo lockdown” con ritardi che, da marzo scorso, si sono protratti per mesi creando un effetto domino incredibile.
Per questa ragione l’allargamento di alcuni tratti del Canale di Suez diventa un’opera di primaria importanza, perché il mondo non può permettersi ulteriori ritardi, specie in vista della “nuova libertà” in arrivo ed in virtù anche delle sempre maggiori dimensioni delle navi.
I lavori in corso sul Canale di Suez
Le navi in questo momento passano attraverso il Canale in convogli, e l’estensione della seconda corsia aumenterebbe la capacità di ben sei navi, come spiegato proprio dal presidente della Suez Canal Authority Osama Rabie.
I 30 km più a sud del Canale, dove la Ever Given si è arenata, saranno allargati di 40 metri verso est e approfonditi a 72 piedi dai 66 piedi attuali, secondo i piani precedentemente annunciati. L’obiettivo della SCA è quello di migliorare la navigazione delle navi del 28% nelle parti più difficili del Canale più trafficato al mondo.
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